CASAPOUND, DE CORATO: SALA RISPONDA PERCHE' PETROCELLI CACCIATA SOLO PER RINVIO A GIUDIZIO E LUI
“Sala non prenda la scusa dei “neofascisti” per dire che “va avanti”, lo aveva già detto ieri. Invece spieghi perché il 4 febbraio ha cacciato Antonella Petrocelli dopo essere stata rinviata a giudizio mentre lui rimane incollato alla sedia.
Lo perseguiterò con questa domanda, i milanesi hanno diritto ad avere una risposta. Sala è stato molto chiaro sul suo futuro: anche se condannato, finirà il suo mandato da sindaco. Due pesi due misure per sé e gli altri. Ricordiamo infatti che Antonella Petrocelli fu “caldamente invitata” da Sala a lasciare l'incarico di segretaria generale del Comune dopo essere stata rinviata a giudizio dalla Procura di Como nell'ambito di un'inchiesta sui lavori per le paratie del lago. Se il sindaco riteneva corretto l'allontanamento del segretario generale, tanto più dovrebbe ritenerlo per la prima carica cittadina.
A questo deve rispondere, il resto sono chiacchiere da bar dello sport. E non tiri fuori i neofascisti, come ha fatto stamani, perché aveva detto già ieri che sarebbe rimasto sulla sua sedia anche in caso di condanna. Parliamo oltretutto di reati gravissimi per un amministratore pubblico: l'ultima accusa è per turbativa d'asta su un appalto per il verde di Expo e va ad aggiungersi a quella di falso materiale e ideologico perché avrebbe retrodatato un atto relativo all'appalto della Piastra. E meno male che sul suo programma aveva scritto: “importante sarà l'esempio di sobrietà, onestà e rispetto delle procedure di legge”, con Marilena Adamo, Gad Lerner e Mario Rodriguez come “garanti””.