ROGOREDO, DE CORATO: TUTTO COME PRIMA, ALTRO BLITZ NEL BOSCHETTO DELLA DROGA. SERVONO RECINZIONI E T
Il boschetto della droga di Rogoredo torna sotto ai riflettori. È infatti in corso questa mattina un controllo dei carabinieri organizzato per abbattere le baracche dei pusher che vivono all'interno. Senza troppo stupore apprendiamo che, all’interno dell’area, sono state trovate tende e ripari di fortuna allestiti con lamine e coperture in plastica e diversi i fuochi ancora accesi all’arrivo dei militari. Dopo i vari sopralluoghi, molto simili a visite guidate e spesso accompagnati da telecamere e macchine fotografiche, si ritorna al punto di partenza e si riprende con blitz utili a risolvere il problema solo per qualche ora. È evidente, considerato anche l’ultimo episodio di violenza avvenuto ieri notte ai danni di Fabrizio Corona intento a fare un servizio sulla situazione di degrado che caratterizza il boschetto, che sia necessaria una soluzione definitiva che affronti il problema alla radice.
PARCHI TOLTI A SPACCIATORI E TOSSICODIPENDENTI DAL CDX-Con le giunte di centro destra Albertini e Moratti si era risolto il problema legato allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti all’interno di parchi e aree verdi, recintando, dove possibile, e videosorvegliando le zone, in taluni casi anche posizionando torrette di controllo all’interno degli stessi. Il Parco delle Cave, il più grande parco urbano d’Italia, 1.350.000 m² tolti dalle mani di spacciatori e tossicodipendenti grazie al posizionamento di un sistema di videosorveglianza e della torretta all’interno della quale ci sono schermi attraverso i quali è possibile, appunto, controllare quanto accade all’interno dell’area verde. Mentre all’ingresso, in via Bianca Milesi, è stata aperta in una ex scuola una stazione dei Carabinieri, così da garantire un maggiore presidio e controllo della zona. Il Parco delle Basiliche, 40 700 m², è stato recintato, con ingressi via Molino delle Armi, piazza della Vetra, via Vetere, via Santa Croce, e videosorvegliato. Anche Parco Sempione, 386 000 m², e Parco Alessandrini, 66.500 m², che si trova nello stesso municipio di quello di Rogoredo, ovvero il 4, sono stati recintati e videosorvegliati.
Se si vuole affrontare seriamente la problematica, come è stato fatto nei casi appena citati dal centro destra, la strada da seguire è questa. Al contrario di quanto sta facendo adesso il centro sinistra con l’abbinata Sala-Majorino che perseguono la politica del “minor danno” e strizzano l’occhio alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Considerato che si è riusciti a videosorvegliare il parco delle Cave, non dovrebbero esserci difficoltà nel fare altrettanto anche al boschetto che è di soli 43ettari. Altrimenti, continuando a fare blitz come questo, dopo i quali tutto torna nel giro di poche ore come prima, si prendono in giro i residenti e basta.
Come Regione, siamo in attesa della firma del patto sulla sicurezza con il Ministro dell’Interno, nel quale dovrebbe essere previsto anche il posizionamento di telecamere all’interno del parco di Rogoredo.