CPR VIA CORELLI, DE CORATO: OGGI CONFERMA CHE STRUTTURA SARA’ CENTRO DI ESPULSIONE! COMUNE, RABAIOTT
Questa mattina ho visitato il centro di via Corelli, ex Cie ed ex struttura di accoglienza, per vedere lo stato di avanzamento dei lavori del futuro Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, che servirà ad espellere migranti che non hanno alcun diritto di rimanere nel nostro Paese.
Diventerà un centro molto importante per poter fare i rimpatri. I lavori di ristrutturazione per adibirlo a Cpr ammontano a circa un milione di euro. Sarà una struttura ad alta videosorveglianza, dotata di telecamere a raggi infrarossi, a microonde e ottiche, tutte controllate in una apposita control room. Questo oltre a garitte di sorveglianza, doppie cancellate anti-evasione, arredamenti amovibili per evitare sommosse. Ora, se qualcuno avesse l’intenzione di ritrasformare la destinazione d’uso da rimpatrio ad accoglienza, dovrà giustificare alla Corte dei Conti l’un milione di “false” spese per allestire il Cpr. Ci saranno locali adibiti ai Giudici di Pace e agli avvocati di parte. Inoltre, ogni stanza sarà dotata di un moderno impianto di condizionamento d’aria. Non mancheranno infermeria e sala mensa. A fine novembre l’Aeronautica Militare, titolare degli interventi di ristrutturazione, terminerà i lavori. In Lombardia sono presenti, secondo i dati Orim, circa 112mila clandestini. 48.900 dei quali solo a Milano. È chiara dunque la necessità di questa struttura.
Con buona pace di Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino e di Gabriele Rabaiotti, ex assessore ai servizi sociali del comune di Milano e suo successore, se non ci saranno sorprese “giallo-rosse”, dal prossimo anno il Cpr entrerà in funzione. Questo è il mio augurio, ma non vorrei che, dopo tutte le esternazioni del Governo e, soprattutto, del centrosinistra, che hanno definito la struttura un “luogo di segregazione”, si passi con molta semplicità dai rimpatri all’accoglienza. Sappiano che con la Corte dei Conti, a cui sono pronto a denunciare “false spese” per 1.OOO.OOO, di euro, rischiano di dover pagare di tasca loro.
Un ringraziamento ai militari che stanno lavorando per terminare al più presto la ristrutturazione.