MOSCHEE, DE CORATO: “COMUNE DI MILANO CAPACE SOLO DI SANARE E NON DI CONTROLLARE. QUELLA DEL TERRORI
Milano (09 luglio 2020)- “L’arresto di ieri del predicatore d’odio estremista dell’Isis, Nicola Ferrara, pone una questione importante, ancora oggi sottovalutata: quella dei luoghi di culto islamici abusivi!”
Commenta così l’ex vice sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, in merito alle moschee abusive presenti sul territorio lombardo.
“In Lombardia sono circa 75 i luoghi di culto islamici irregolari. Perché sono ancora aperti senza che la Magistratura intervenga? Questi sono luoghi spesso culla del radicalismo islamico: l’episodio più significativo e recente che riconferma ciò è quello della moschea di via Carissimi dove il reclutatore dell’Isis finito in manette ieri cercava accoliti. Questa avrebbe dovuto essere chiusa dopo la sentenza del consiglio di Stato del 2019. Il 10 dicembre del 2013, infatti, il Comune di Milano intimò all’associazione islamica All Nur di ‘desistere dall’utilizzo dell’immobile’ come luogo di culto. L’associazione ricorse al Tar e al consiglio di Stato perdendo in ogni grado di giudizio. Ma il Comune ad oggi cosa ha fatto? Né quest’ultimo, né la Magistratura hanno mosso un dito.
Palazzo Marino ha pensato solo a deliberare il nuovo Piano delle attrezzature religiose a regolarizzare quelle fino a ieri abusive di via Padova/Cascina Gobba, in via Maderna, in via Gonin e in via Quaranta e a trovare nuove aree in cui poterne fare altre, non a controllare quelle esistenti e irregolari.
Sui luoghi di culto abusivi, però, non ha fatto nulla: a riprova di ciò sarebbe interessante sapere quante notifiche di infrazione sono state fatte, non dico prima, ma subito dopo il PAR.
Ormai trovare un luogo di culto islamico abusivo è semplice: google li riporta tutti, con tanto di fotografie e recensioni/commenti degli stessi fedeli. Insomma,- conclude De Corato- una vera presa in giro!”