MILANO, ATM, DE CORATO: “IMMIGRATO SPACCA A PIETRATE VETRO DEL BUS 95 DISTRUGGENDOLO. SITUAZIONE.."
MILANO, ATM, DE CORATO: “IMMIGRATO SPACCA A PIETRATE VETRO DEL BUS 95 DISTRUGGENDOLO. SITUAZIONE ORMAI FUORI CONTROLLO SU MEZZI DI SUPERFICIE. DOVE SONO LA SECURITY DELL’AZIENDA E LA POLIZIA LOCALE? SU 2.813 VIGILI, 1.351 IN SERVIZIO ESTERNO E 1.251 NEI COMANDI (DURANTE COVID 848 IN TELELAVORO)”
Milano (16 settembre 2021)- “In pieno giorno, in mezzo alla strada, come se fosse qualcosa di normale, l’ennesimo immigrato ha preso d’assalto un altro autobus di Atm, stavolta il 95. Dopo le pietre lanciate contro ai finestrini del tram 9, l’estintore lanciato da un egiziano contro alla 90, gli spari ai vetri della 90/91, solo per citare alcuni esempi di ciò che i milanesi e il personale dell’azienda hanno dovuto subire negli ultimi mesi, ora siamo a questo: un folle extracomunitario che con nonchalance con un sasso in mano colpisce ripetutamente il vetro anteriore di un autobus in via Polesine”, afferma Riccardo De Corato, Membro della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia in merito al bus della linea 95 danneggiato ieri pomeriggio al Corvetto.
“La situazione a cui assistiamo, sui mezzi pubblici ogni giorno, peggiora sempre di più. Cosa aspetta il Sindaco di Milano ad intervenire? O forse per lui è tutto sotto controllo? Ricordo che con un emendamento al bilancio comunale, ovviamente bocciato perché, appunto, per questa Giunta sui mezzi di trasporto pubblico il problema ‘insicurezza’ non esiste, avevo proposto di realizzare un fondo di ristoro per il personale dell’Azienda aggredito.
Ma per quanto tempo ancora, i cittadini milanesi e il personale di Atm, dovranno essere vittime di queste tristi ed angoscianti situazioni? Dove è la security Atm? E dove è finito il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia Locale? Con il centrodestra esisteva questo nucleo formato da una cinquantina di vigili. Dieci di loro accompagnavano quattro controllori sui mezzi. Dal controllo del biglietto, per chi non lo aveva, si passava a quello dei documenti e chi ne era sprovvisto veniva fatto salire sul bus con le grate della Polizia Locale, che seguiva il mezzo in fase di controllo, ed accompagnato al comando per ulteriori verifiche, se irregolare, veniva consegnato alla Questura che si occupava del rimpatrio. Così facendo Milano è stata “ripulita” da molti clandestini. Questa pratica, unitamente ai numerosi militari di ‘Strade Sicure’ sparsi per tutta la città portò ad una diminuzione dei reati del 40%”. Ma dove sono finiti i vigli? Ricordando la risposta alla mia interrogazione che la vice Sindaco Scavuzzo, in Consiglio Comunale, aveva dato a luglio scorso è facile darsi una risposta: sui 2.813 vigili (molti meno rispetto ai 3.200 che c’erano con il cdx), 1.351 di loro sono impegnati in servizio esterno, mentre 1.251 lo sono nei comandi e durante il periodo dell’emergenza Covid in 848 hanno usufruito del telelavoro da casa”, conclude De Corato.
Aggiunge Massimo Girtanner, già presidente di municipio 6, candidato al Consiglio Comunale di Milano: “Dieci anni di governo del centrosinistra, che ha sempre visto il presidio del territorio da parte di militari, ghisa e forze dell’ordine come qualcosa di negativo e che ha riempito la città, con marce e pic nic pro immigrazione, di clandestini, hanno portato a questo. Per ripristinare la sicurezza a Milano serve decisamente un cambio di rotta”
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