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MILANO, TERRORISMO, DE CORATO: “COSA ASPETTA COMUNE A CHIUDERE LE 12 MOSCHEE ABUSIVE PRESENTI IN CIT

MILANO, TERRORISMO, DE CORATO: “COSA ASPETTA COMUNE A CHIUDERE LE 12 MOSCHEE ABUSIVE PRESENTI IN CITTA’? GRAZIE A PROCURA ARRESTATA ENNESIMA RADICALE ISLAMICA CONFERMANDO PRESENZA SIMPATIZZANTI ISIS TRA MUSULMANI NEL CAPOLUOGO LOMBARDO”

Milano (17 novembre 2021)- “Dobbiamo ringraziare la sezione distrettuale antiterrorismo della Procura di Milano per l’ottimo lavoro che quotidianamente svolge per evitare attacchi terroristici nel capoluogo lombardo”, afferma Riccardo De Corato, assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale in merito all’arresto di una terrorista avvenuto stamane a Milano.

“L’arresto odierno di una giovane terrorista kosovara ‘in fasce’, oltre a confermare l’eccellente lavoro di intelligence svolto, ci ha dato, ancora una volta, conferma del fatto che la nostra città non è avulsa dal pericolo attentati. La 19enne finita in manette è sposata con un miliziano della cerchia di Kujtim Fejzulai, autore della strage di Vienna, ha fatto proselitismo anche tra minorenni su Telegram ed è sostenitrice dell’ISIS.

Quanto successo a Liverpool ci dimostra come il terrorismo, oggi, si serva di cellule solitarie pronte a colpire.

In alcune aree della nostra città, diventate zone altamente multietniche, esistono svariate moschee abusive. Questi luoghi, come abbiamo visto diverse volte in passato, diventano spesso culle per il radicalismo islamico. Ricordo, per fare un esempio che riconferma quanto appena detto, la vicenda della moschea abusiva di via Carissimi nella quale il reclutatore dell’Isis finito in manette l’8 luglio 2020 cercava accoliti. La stessa, ovviamente, avrebbe dovuto essere chiusa dopo la sentenza del consiglio di Stato del 2019, invece così non è stato.

Il centrosinistra si bea della multietnicità di viale Padova, ma oggi abbiamo la conferma che dietro a questo manifesto si può celare anche la parte più nefasta del radicalismo che arriva al punto di pensare che tutti siano miscredenti e che per questa ragione debbano morire.

Il Comune in questi anni non ha mai controllato le 12 mosche abusive presenti in città. Perché? Quanti predicatori dell’odio ci sono dentro questi luoghi? Cosa aspetta a chiuderle?

Oggi Milano deve ringraziare solamente il pm a capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, il sostituito procuratore, Leonardo Lesti, la Digos di Milano e la direzione centrale della polizia di prevenzione: chissà cosa sarebbe già accaduto senza il loro sommerso lavoro”, conclude De Corato.

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